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L'opera non è mai compiuta
 
Foto di Francesca Minicucci
Un romanzo o una poesia non sono un monologo, bensi' una conversazione tra uno scrittore e un lettore: una conversazione del tutto privata, che esclude tutti gli altri - un atto, se si vuole, di reciproca misantropia.
E nel momento in cui questa conversazione avviene lo scrittore e' uguale al lettore, come del resto viceversa, e non importa che lo scrittore sia grande o meno. Questa uguaglianza e' l'uguaglianza della coscienza.
Essa rimane in una persona per il resto della vita sotto forma di ricordo, nebuloso o preciso; e presto o tardi, a proposito o a sproposito, condiziona la condotta dell'individuo.

[...]

Un romanzo o una poesia sono il prodotto di una reciproca solitudine - quella di uno scrittore e quella di un lettore.

Iosif Brodskij
"Si parla per rompere la solitudine. Si scrive per prolungarla", diceva.

E. Jabès